Canoni concordati (Patti territoriali)

Contratto di affitto in cui il canone mensile non è libero, ma stabilito in base a specifici “accordi territoriali” che coinvolgono i Comuni, le organizzazioni di inquilini e di proprietari e il Ministero dei Lavori Pubblici. Nel Comune di Venezia tale accordo è stato rinnovato il 28 marzo 2018. In generale, questi contratti sono vantaggiosi sia per l’inquilino poiché il canone è inferiore al prezzo di mercato, sia per il proprietario che gode di alcune agevolazioni fiscali. (link: https://www.comune.venezia.it/content/patti-territoriali text: https://www.comune.venezia.it/content/patti-territoriali )

Città storica

I sestieri veneziani inclusa l'isola della Giudecca.

Città insulare

La città storica + l'estuario e le isole minori.

Terraferma

Il territorio non insulare del Comune di Venezia.

Comuni ad alta tensione abitativa

Sono una serie di comuni, individuati per legge e in base a delibere del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), nei quali è presente un forte disagio abitativo. Tra i Comuni ad alta tensione abitativa vi sono tutte le maggiori città italiane e i capoluoghi di provincia. Proprio in ragione del disagio abitativo, si prevede che ai proprietari che concludono contratti di locazione a canone agevolato o concordato siano concessi significativi benefici fiscali (cedolare secca al 10%).

E.R.P. (Edilizia Residenziale Pubblica)

È costituita da alloggi il cui canone di locazione è commisurato al reddito delle famiglie locatarie. Vi si accede tramite bando comunale che ne identifica i criteri di accesso e relativa graduatoria. La proprietà di tali alloggi è di Enti o Amministrazioni pubbliche mentre la gestione può essere affidata a soggetti terzi.

I.P.A.V. – Istituzioni Pubbliche di Assistenza Veneziane

Tra gli enti socio-assistenziali rivolti alla persona più importanti del Veneto. Gestisce strutture socio-sanitarie, residenziali, centri servizi rivolti ad anziani, di riabilitazione, comunità alloggio per ragazzi e ragazze con difficoltà famigliari e di disagio giovanile, ecc. I.P.A.V. è proprietaria di un ingente patrimonio disponibile, derivante da lasciti e donazioni, costituito da 587 immobili a destinazione abitativa e 211 con destinazione diversa (negozi, alberghi, magazzini, …) localizzati in massima parte nella Città Storica di Venezia. Questi immobili sono locati con contratti del tipo libero o conformi agli accordi territoriali. Le nuove assegnazione di abitazioni sfitte sono decise attraverso gara a base d’asta al massimo rialzo. La redditività lorda degli immobili del patrimonio disponibile di I.P.A.V. è pari complessivamente a circa dieci milioni di euro annui (dato aggiornato al 2021).

ISEE-ERP

Indicatore della Situazione Economica Equivalente per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP): introdotto da legge regionale determina l’accesso, la permanenza e il calcolo dei canoni di locazione degli alloggi ERP.

Legge speciale per Venezia

Con questo termine si indica, in modo generico, un complesso di interventi legislativi “speciali” che, a seguito dell’alluvione del 1966, sono stati approvati nel tempo con il fine di perseguire la salvaguardia fisica, ambientale e socio-economica della città. Per quanto concerne la casa e la residenzialità, è particolarmente rilevante la legge n. 798/1984 (seconda legge speciale dopo la prima del 1973) che introduce importanti investimenti per l’edilizia residenziale e contributi ai privati per il risanamento di immobili di proprietà, con destinazione abitativa vincolata per alcuni anni.

Locazioni brevi turistiche

Sono una tipologia di contratto di locazione di immobile ad uso abitativo che coniuga lo scopo turistico (l’abitazione cioè non viene affittata per risiederci stabilmente) con la brevità della relativa durata (almeno inferiore a 30 giorni, ma spesso limitata a pochi giorni). Si tratta della tipologia contrattuale più frequente con la quale le case a Venezia sono affittate ai turisti. La sua grande diffusione è legata all’avvento delle piattaforme di home-sharing; la più nota fra queste è Airbnb (nata nel 2008). Non essendo una tipologia ricettiva vera e propria, le locazioni turistiche brevi non ricadono nella competenza legislativa regionale in materia di strutture ricettive (diversamente da B&B, affittacamere, ecc.), ma in quella statale.

Social Housing/Edilizia convenzionata o Edilizia Residenziale Sociale

Si tratta di progetti che si collocano tra l’edilizia popolare e il mercato immobiliare libero destinati alla fascia di popolazione che non può accedere ai bandi ERP ma che non riesce ad acquistare o sostenere un canone d’affitto di un appartamento a prezzi di mercato. Il social housing è definito dal D.M. 22 aprile 2008.

Equo canone

Con la legge L.392 del 1978 si introdusse una calmierazione dei canoni di affitto: i contratti stipulati non potevano superare il cosiddetto “equo canone”, un valore stabilito sulla base di alcune caratteristiche dell’alloggio locato, come il tipo di immobile (rurale, ultrapopolare, popolare, economico, civile, signorile), il livello di piano, lo stato di conservazione, la zona della città, l'accesso o meno al trasporto pubblico locale, le dimensioni della città. La legge fu abrogata nel 1998 e da allora i canoni di affitto privati sono completamente sottoposti al mercato.

17 June 2024

Il patrimonio abitativo pubblico

Modalità d'uso, interventi di ripristino, assegnazioni

a cura di Orazio Alberti

Indice

1. Modalità d’uso del patrimonio abitativo pubblico

1.1 Gli alloggi non occupati

2. Interventi di recupero e manutenzione per la rimessa a reddito degli alloggi sfitti, 2020-2023

2.1 Finanziamenti e interventi del Comune

2.2 Finanziamenti e interventi di Ater

3. Le assegnazioni di alloggi pubblici, 2020-2023

  • 1. Modalità d’uso del patrimonio abitativo pubblico

Al 31 dicembre 2023, il patrimonio abitativo pubblico localizzato nel Comune di Venezia ammontava a 10.435 alloggi, suddivisi pressocché in parti uguali tra Comune di Venezia e Ater.

Gli alloggi di proprietà pubblica rappresentano circa il 7% dello stock abitativo censito da Istat nel 2021 nel Comune, una quota modesta, ma comunque più elevata che in molte città italiane.

Graf. 1 - Patrimonio abitativo pubblico per Ente proprietario al 31.12.2023

Anche dal punto di vista territoriale, le abitazioni pubbliche sono distribuite in modo uniforme tra Venezia-Isole e Terraferma.

Graf. 2 - Patrimonio abitativo pubblico per Ente proprietario e zona

Si tratta di un patrimonio che tuttavia, nel corso degli anni, si è andato ridimensionando: infatti, nel 2017 assommava a 10.737 alloggi, trecento dei quali erosi, in sei anni, sia da abbattimenti non sostituiti da nuove costruzioni, sia dalle politiche di alienazione perseguite da Ater.

Con l’approvazione della L.R.10/1996 “Disciplina per l'assegnazione e la fissazione dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”, la Regione ha dato la possibilità agli Enti di escludere dall’edilizia residenziale pubblica gli alloggi di loro proprietà, purché non realizzati a totale carico dello Stato: sono gli alloggi che da allora vengono classificati come “Non Erp”. Non si tratta di una banale distinzione amministrativa, poiché questi alloggi non sono soggetti alla disciplina regionale in materia di edilizia residenziale pubblica. Gli enti proprietari hanno quindi una grande autonomia nella loro gestione, sia nel definire requisiti e condizioni per l’assegnazione, sia nella determinazione dei canoni di locazione.

Come vedremo al paragrafo 3, “Le assegnazioni di alloggi pubblici”, ormai da anni il patrimonio Non Erp disponibile è utilizzato per assegnazioni su bandi specifici a canone di social housing.

Non si tratta nemmeno di pochi alloggi: se nel patrimonio Ater il Non Erp è piuttosto limitato, in quello comunale concentra la maggioranza degli alloggi gestiti. A Venezia e nelle isole ricadono in questa classificazione 1.787 alloggi comunali su 2.560, il 70%.

Graf. 3 - Patrimonio pubblico per classificazione amministrativa ed Ente proprietario
  • 1.1 Gli alloggi non occupati

Se il patrimonio totale si assottiglia, sono invece in continuo aumento gli alloggi inoccupati, che hanno raggiunto, al 31.12.2023, le 2.561 unità. I 1.077 alloggi sfitti comunali pesano sul patrimonio di proprietà per il 20,2%; ancor più grave è l’entità dello sfitto nel patrimonio Ater, che coinvolge tre abitazioni su dieci. In entrambi i casi, il peso maggiore di case sfitte si registra in Terraferma.

Graf. 4 - Alloggi non occupati per Ente proprietario e zona

Nonostante i successi rivendicati dall’Amministrazione, la dimensione e il peso degli alloggi sfitti di proprietà comunale non accennano a diminuire, anzi sono in aumento rispetto al 2017, quando erano 796, e rimangono sostanzialmente stabili rispetto al 2021.

Graf. 5 - Evoluzione nel tempo degli alloggi sfitti per Ente proprietario

Il patrimonio abitativo sfitto di Ater, invece, è in costante e consistente incremento, non solo rispetto al 2017, ma anche tra il maggio 2022 e dicembre 2023, quando aumenta di 210 unità. 

Per il patrimonio sfitto comunale è possibile individuare, per grandi linee, i tempi necessari per una sua rimessa a reddito. 

A dicembre 2023, 181 abitazioni risultavano in corso d’assegnazione o con lavori di manutenzione in atto. Se è possibile prevedere che queste abitazioni vengano riutilizzate in tempi relativamente brevi, invece, per quelle genericamente inserite in programmi di manutenzione (363), e ancor di più per le inutilizzate o “da valutare” - per le quali al momento della rilevazione non era previsto alcun intervento manutentivo imminente (533) - i tempi di rimessa a reddito diventano inevitabilmente lunghi.

Va rilevato che, tra il 2021 e il 2023 diminuiscono gli alloggi in corso di assegnazione o in manutenzione e aumentano quelli in programma di manutenzione o inutilizzati.

Tab. 1 - Patrimonio comunale per  motivi di non occupazione  degli alloggi

2. Interventi di recupero e manutenzione per la rimessa a reddito degli alloggi sfitti, 2020-2023

Tra il 2020 e il 2023 Comune di Venezia e Ater hanno ripristinato e rimesso a reddito, attraverso interventi di recupero e manutenzione, 592 alloggi sfitti. Di questi, 437 sono alloggi comunali, solo 155 di Ater.

Graf. 6 - Interventi di rimessa a reddito del patrimonio sfitto per ente gestore, 2020-2023

Nel periodo considerato, gli enti gestori sono riusciti a recuperare in media 148 alloggi sfitti l’anno, 109 il Comune, 39 Ater. [1]

Negli stessi anni Ater ha ultimato lavori di efficientamento energetico su 120 alloggi e 4.979 interventi su  guasto.

Graf. 7 - Interventi di rimessa a reddito di alloggi sfitti per ente gestore e anno

2.1 Finanziamenti e interventi del Comune

La  capacità di intervento del Comune non si discosta da quella evidenziata negli anni precedenti: tra il 2016 e il 2019 la media annua di recupero è stata pari a 111 alloggi. Gli alloggi sfitti recuperati si distribuiscono in modo abbastanza omogeneo tra Venezia-Isole e Terraferma.

Graf. 8 - Alloggi sfitti di proprietà comunale recuperatiper zona territoriale, 2020-2023

Il numero di alloggi sfitti si incrementa annualmente a causa della differenza tra gli alloggi rimessi a reddito e consegnati da Insula agli assegnatari e gli alloggi ritirati, sia per decesso dell’inquilino, che per revoca o decadenza dall’assegnazione. In genere, la differenza ha valori negativi, cioè le operazioni di ritiro sono maggiori di quelle di consegna alloggi. L’ultimo dato disponibile è tratto dal bilancio d’esercizio di Insula del 2022: nell’anno si sono registrati 133 consegne di alloggio e 193 ritiri; quindi, 60 alloggi ritirati non sono stati riconsegnati ad assegnatari.

Mantenendo l’attuale capacità di recupero, il Comune non è stato e non sarà  in grado nemmeno di colmare il divario generato dal turn over degli assegnatari e questo deficit manutentivo causerà il costante aumento del patrimonio sfitto.

Il Piano degli investimenti allegato al bilancio consuntivo del Comune, evidenzia che l’insieme dei finanziamenti per tutte le tipologie di intervento – dalla manutenzione ordinaria alla ristrutturazione – stanziati nei piani dei lavori degli anni 2020-2023 è pari a 16,6 milioni di euro (4,2 milioni annui), ripartiti per 8,4 milioni a Venezia e nelle isole e per 7,7 milioni in Terraferma.[2]

Graf. 9 - Finanziamenti stanziati dal Comune per interventi sulpatrimonio abitativo, 2020-2023 (migliaia di euro)

La quota di finanziamento a carico del bilancio comunale è pari a 3,8 milioni di euro, il 23% dell’importo complessivo; il rimanente 77% è stanziato dalla Legge Speciale per Venezia (9,2 milioni di euro), dal PNRR e dal PON Metro (UE).

La distribuzione degli importi per fonte di finanziamento e zona mette in evidenza anche che l’85% degli stanziamenti da bilancio comunale si concentrano in Terraferma (3,3 milioni di euro), mentre a Venezia e nelle Isole l’apporto di finanziamenti statali ed europei copre il 96% del totale, in particolare grazie ai finanziamenti di Legge Speciale.

Anche nella Terraferma veneziana la Legge Speciale contribuisce in modo consistente al recupero del patrimonio, con 2,2 milioni di euro, pari al 28% dei finanziamenti.

Tab. 2 - Finanziamenti stanziati dal Comune per interventi sul patrimonioabitativo per fonte di finanziamento, 2020-2023 (migliaia di euro)

2.2 Finanziamenti e interventi di Ater

Per analizzare le politiche di intervento di Ater è necessario contestualizzarle all’interno di quello che è l’ambito territoriale di riferimento dell’Ente, e cioè la Città Metropolitana di Venezia, dove l’Azienda è proprietaria di 9.751 alloggi, dei quali oltre la metà localizzati nel territorio del Comune di Venezia.

Nella scheda ricognitiva presentata alla Regione Veneto nel febbraio 2023, Ater ha esposto i dati del fabbisogno manutentivo degli alloggi e stimato l’impegno finanziario necessario a riportare a standard gli alloggi in condizione di degrado.

La tabella sotto riportata, ripresa dalla relazione, indica che nella Città Metropolitana di Venezia, tra il 61% e l’80% del patrimonio di proprietà di Ater, secondo un calcolo molto approssimativo tra i 5.900 e i 7.800 alloggi,  richiederebbe interventi di manutenzione straordinaria o di ristrutturazione.

Tab. 3 - Stato di conservazione degli alloggi di proprietà di Ater localizzatinella Città Metropolitana di Venezia

Sempre secondo la relazione di Ater, l’impegno economico necessario a riportare tutti gli alloggi di proprietà in buono stato di conservazione sarebbe di 317,5 milioni di euro; una stima giudicata dall’Ente sufficientemente precisa, basata cioè su informazioni non del tutto complete, ma abbastanza recenti e affidabili.

E per giustificare una cifra così imponente,  Ater specifica poi che " ...  circa il 27% degli alloggi sfitti di proprietà Ater Venezia sono ubicati nel centro storico veneziano, dove i costi di manutenzione/riatto sono tre volte maggiori rispetto a quelli in terraferma." 

In un’intervista rilasciata alla Nuova di Venezia e Mestre, il presidente  di Ater, Fabio Nordio, azzarda anche l’entità degli investimenti necessari al ripristino del patrimonio nel Comune di Venezia: “Per ristrutturare tutti gli alloggi sfitti di Venezia servono la bellezza di 170 milioni di euro. Per i 500 alloggi sfitti del centro storico veneziano servono 53 milioni di euro. Il costo medio della ristrutturazione di un alloggio si aggira oggi sugli 80 mila euro (alla Giudecca il costo è salito a 110 mila)”. [3]

Un fabbisogno economico ingente, che richiederebbe un consistente piano di finanziamento pluriennale, che inverta la tendenza ormai trentennale di disimpegno pubblico nell’edilizia residenziale. 

Dal 2009 al 2022 Ater ha investito circa 95 milioni di euro per interventi di costruzione, ristrutturazione, recupero, manutenzione straordinaria e acquisto di immobili, una media di circa 7 milioni di euro annui, con un andamento costantemente decrescente: tra il 2020 e il 2022 (ultimo bilancio consuntivo approvato) gli investimenti in queste tipologie di intervento assommano a 11 milioni di euro, circa 3,6  milioni annui. A questi finanziamenti vanno aggiunti i fondi stanziati per interventi su guasti segnalati dagli inquilini: circa 3 milioni di euro all’anno.

Nel 2020 Ater ha presentato alla Regione un Piano di vendita di alloggi Erp, che  è stato approvato, con grande ritardo, solo nel maggio 2022. L’ obiettivo dichiarato è quello di sempre: reperire risorse per restaurare il patrimonio residenziale pubblico, ampliando l’offerta abitativa attraverso il recupero degli alloggi sfitti.

Nel quinquennio di validità del piano, ATER ha stimato di poter alienare circa 100 alloggi, di cui 80 agli inquilini assegnatari e 20 sfitti da vendere all’asta, prevedendo un introito complessivo di 5,1 milioni di euro, poco più di 1 milione l’anno.[4]

Nulla cambia rispetto al passato, l’entità dei finanziamenti a disposizione dell’Ente è davvero poca cosa rispetto agli impegni prospettati e i bilanci di previsione di Ater 2023 e 2024 non segnalano significativi miglioramenti: il divario abissale  tra fabbisogno manutentivo e  risorse disponibili continuerà a produrre nei prossimi anni il decadimento fisico-funzionale del patrimonio abitativo e il continuo incremento degli alloggi sfitti. 

3. Le assegnazioni di alloggi pubblici, 2020-2023

Gli alloggi rimessi a reddito in seguito a lavori di ripristino rappresentano la sola offerta abitativa pubblica per i richiedenti di alloggi di Erp a canone sociale, o di alloggi Non Erp a canone social housing. Negli ultimi anni né il Comune né Ater hanno investito nell’ampliamento del patrimonio abitativo pubblico, pur in presenza di una domanda sociale di abitazioni che non accenna a diminuire.

Nel quadriennio 2020-2023 gli assegnatari di alloggi pubblici (comunali e Ater) sono stati 644, suddivisi tra i 305 di Venezia e isole e i 339 della Terraferma.[5]

Se valutato rispetto agli anni 2015-2019, quando le assegnazioni totali nel Comune sono state 349, il numero di assegnazioni è indubbiamente aumentato, grazie soprattutto ai finanziamenti statali, in particolare alla Legge Speciale per Venezia, e a quelli europei del Pon-Metro utilizzati per il recupero degli alloggi inoccupati.

Graf. 10 - Assegnazioni nel Comune di Venezia, 2020-2023

Se però consideriamo la media annua delle assegnazioni, il risultato è piuttosto modesto: 161 alloggi assegnati nel Comune; 76 a Venezia e isole, 85 in Terraferma.

Graf. 11 - Alloggi assegnati e media annua delle assegnazioni per anno e zona

La tipologia di richiedenti che, sempre nel quadriennio considerato,  sono diventati inquilini di una casa pubblica, fa riferimento a tre categorie ben distinte tra di loro per disagio socio economico e abitativo espresso, ovvero:

- le emergenze abitative

- i richiedenti inseriti nelle graduatorie di Erp 

- i partecipanti ai bandi di assegnazione di alloggi a canone di social housing.

Alle emergenze abitative (famiglie sfrattate, fragili, che esprimono una domanda abitativa improcrastinabile), concentrate soprattutto nella Terraferma, sono stati destinati nel periodo esaminato 112 alloggi.

Ai richiedenti inseriti nelle graduatorie di Erp  sono stati assegnati 46 alloggi attraverso un “bando speciale”, circoscritto all’ambito territoriale dell’isola di Murano, autorizzato dalla Regione Veneto ai sensi dell’art. 45 della L.R.39/2017 per “tutelare specifiche categorie sociali”.

La quota più consistente di assegnazioni è rappresentata dai 197 alloggi destinati ai richiedenti inseriti nella graduatoria generale ERP del 2020, formulata in base al bando del 2019.

Le domande collocate utilmente in questa graduatoria sono state 2.226.  Quindi, gli alloggi assegnati hanno soddisfatto  circa il 9% dei richiedenti e non sono nemmeno lontanamente riuscite a coprire le situazioni di disagio socio-economico e abitativo molto critiche: 870 nuclei in condizioni di vera e propria povertà, con un’ISEE-ERP inferiore a 6.000 euro; 332 nuclei senza casa da almeno un anno e/o alloggiati a titolo precario in dimore procurate dalla pubblica assistenza.

In seguito all’emanazione, nel 2022, del nuovo bando per l’assegnazione di alloggi di ERP, i richiedenti collocati in graduatoria sono stati 2.131: questo dato segnala che la  domanda non accenna a diminuire, nonostante le (ridotte) assegnazioni.

Non solo, ma le situazioni di povertà – 784 nuclei con ISEE-ERP inferiore a 6.000 euro – e di esclusione abitativa – 312 nuclei senza casa – non accennano a diminuire rispetto alla graduatoria precedente.

Graf. 12 - Assegnazioni di alloggi pubblici per tipo di bandoo assegnatario, 2020-2023

Al 31.12.2023 sulla graduatoria 2022 sono stati assegnati 39 alloggi. Ma più del numero di assegnazioni, ancora ridotto dato il poco tempo intercorso dall’approvazione della graduatoria, pesa il ricorso vinto davanti alla Corte Costituzionale da alcuni richiedenti esclusi per non essere in possesso del requisito di cinque anni di residenza in Regione negli ultimi dieci. Altri comuni capoluogo si sono tutelati ammettendo in graduatoria anche i richiedenti privi di questo requisito, ma non il Comune di Venezia.

Quindi, per il momento, le assegnazioni sono bloccate in attesa che la Regioni dia indicazioni su come superare l'impasse. Qualora si rendesse necessario procedere con un nuovo bando di concorso che recepisca le indicazioni della Corte, passerebbero molti mesi prima che il Comune possa pubblicare una nuova graduatoria definitiva, con ricadute pesantemente negative sulle famiglie in attesa dell’assegnazione di un alloggio pubblico.

Tab. 4 - Assegnazioni per tipo di bando o assegnatario e anno

Una parte delle abitazioni precedentemente utilizzate per le finalità sociali proprie dell’edilizia residenziale pubblica, i cosiddetti alloggi NON ERP, sono stati assegnati attraverso bandi comunali e a canone di social housing

Si tratta di 236 alloggi (il 37% degli alloggi assegnati) destinati, secondo l’Amministrazione comunale, a famiglie del “ceto medio”, con redditi troppo alti per l’accesso all’ERP, ma che non riescono a pagare i prezzi degli affitti del libero mercato.

Questo obiettivo è del tutto incongruo, considerati i requisiti economici previsti per la partecipazione ai bandi: da un ISEE minimo di 6.000 euro, a un massimo di 25.000, valori che individuano nuclei con reddito medio basso o basso. 

E infatti, negli ultimi bandi gran parte dei richiedenti e tutti i potenziali assegnatari, denunciano un ISEE compreso tra 6.000 e 10.000 euro, del tutto compatibile con l’assegnazione di un alloggio ERP.

Il rischio è che queste famiglie impegnino una quota esorbitante del reddito per far fronte all’affitto e alle bollette, comprimendo altri bisogni primari e col rischio concreto di trasformarsi in “inquilini morosi”.

Per evitare che ciò possa accadere sarebbe importante che l’Amministrazione fissasse per le famiglie più deboli economicamente un canone adeguato alle condizioni economiche del nucleo, ad esempio abbattendolo in funzione del reddito familiare. È un’operazione che l’Amministrazione può fare autonomamente, senza chiedere il parere o l’assenso della Regione.

Note

[1] Nel periodo 2022-2023 Insula ha anche portato a termine 46 interventi di manutenzione straordinaria e riqualificazione energetica, che hanno interessato 436 alloggi, tutti localizzati in Terraferma, accedendo ai fondi stanziati dal Superbonus 110% (31 milioni di neuro circa). Inoltre,  sono stati finanziati per 1.800 euro (stanziati dalla Legge Speciale e dal bilancio comunale) 2.256 interventi su guasto.

Negli stessi anni Ater ha ultimato lavori di efficientamento energetico su 120 alloggi e 4.979 interventi su  guasto.

[2] Con esclusione dei finanziamenti “una tantum” del Superbonus 110%. Si veda la nota 1.

[3] Mitia Chiarin, Nodo alloggi sfitti “Con 170 milioni si sistemano tutte”, La Nuova 6.6.2022.

[4] DGR n. 633 del 27 maggio 2022, Piano di vendita di alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) dell'ATER di Venezia ai sensi dell'art. 48 della L.R. n. 39/2017. Deliberazione di Giunta Regionale del 12 aprile 2022, n. 43/CR.

https://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=478173

[5] Non abbiamo conteggiato 33 assegnazioni per cambio consensuale di alloggio e 30 conferme amministrative di assegnazione.

Fonti informative utilizzate

Nota di metodo

Se si scorrono le fonti informative sotto riportate,  utilizzate nella stesura di questo rapporto, si può verificare che - salvo un paio di eccezioni - provengono tutte da accesso agli atti (Comune di Venezia-Insula) o da richiesta di informazioni (Ater Venezia).

Si tratta di informazioni che potrebbero essere divulgare senza alcun problema di riservatezza, ma che, invece, possono essere visionate solo “costringendo” gli Enti a pubblicarle, altrimenti le uniche informazioni veicolate pubblicamente, senza alcuna possibilità di verifica, sono quelle che il sindaco, l’assessore o il presidente di turno, citano nel corso di interviste o articoli, in genere autocelebrativi. Il tentativo è quello di sottrarsi alla verifica pubblica dei risultati raggiunti, evitando qualsiasi momento di condivisione delle informazioni. Sembra che non si rendano conto che, comunque, queste informazioni possono essere recuperate utilizzando gli strumenti normativi messi a disposizione dei cittadini dal nostro sistema giuridico

È quello che Ocio sta faticosamente cercando di fare dopo che in questo Comune sono stati soppressi nel corso del tempo Enti pubblici di ricerca (COSES) e strumenti di analisi (Osservatorio Casa comunale). Crediamo che una base informativa condivisa con la cittadinanza, le forze sociali e politiche sia indispensabile per poter discutere obiettivi e strumenti di politica abitativa (e non solo), non col paraocchi delle ideologie o attraverso luoghi comuni, ma strutturando un pensiero critico con argomentazioni che partano dall’analisi delle evidenze.

 

Elenco delle fonti informative suddivise per paragrafo

1. Modalità d’uso del patrimonio abitativo pubblico

Comune di Venezia

- Patrimonio al 31.12.2023: dati Insula resi disponibili il 22.03.2024, con integrazione del 19.04.2024 (risposta a richiesta di accesso agli atti)

- Abitazioni sfitte 2021: dati Insula resi disponibili il 30.09.2021(risposta a richiesta di accesso agli atti)

- Abitazioni sfitte 2017:  relazione di Insula alla VII Commissione consiliare, marzo 2017

 Ater

- Patrimonio al 31.12.2023: dati Ater resi disponibili il 03.04.2024, con integrazione del 13.05. 2024 (risposta a richiesta dati)

- Abitazioni sfitte 2022: dati Ater resi disponibili nel luglio 2022 (risposta a richiesta dati)

- Abitazioni sfitte 2017: relazione del Commissario Ater alla VII Commissione consiliare, marzo 2017

2. Interventi di recupero e manutenzione per la rimessa a reddito degli alloggi sfitti, 2020-2023

Comune di Venezia

- Rimessa a reddito alloggi sfitti 2020-2023: :

Biennio 2020-2021: dati Insula resi disponibili il 25.01.2022 (risposta a richiesta di accesso agli atti)

Biennio 2022-2023: dati Insula resi disponibili il 22.03.2024, con integrazione del 19.04.2024 (risposta a richiesta di accesso agli atti)

- Finanziamenti comunali per interventi sul patrimonio abitativo 2020-2023: Elenco annuale dei lavori allegato al Bilancio consuntivo del Comune, integrato - per  la fonte di finanziamento- dal Piano triennale degli investimenti per l’esercizio finanziario, allegato al Bilancio di previsione.

 

Ater

- Rimessa a reddito alloggi sfitti 2020-2023:

Anni 2020-2022: dati Ater resi disponibili il 20.06.2023 (risposta a richiesta dati)

Anno 2023: dati Ater resi disponibili il 13.05.2024  (risposta a richiesta dati)

- Stato di conservazione degli alloggi Ater localizzati nella Città Metropolitana: Scheda ricognitiva del patrimonio presentata da Ater in Regione il 28.2.2023, ai sensi della L.R. n. 39/2017, art. 10, comma 6, lettera g).

 

3. Le assegnazioni di alloggi pubblici, 2020-2023

Biennio 2020-2021: dati Insula resi disponibili il 30.09.2021 (risposta a richiesta di accesso agli atti)

Biennio 2022-2023: dati Insula resi disponibili il 22.03.2024, con integrazione del 19.04.2024  (risposta a richiesta di accesso agli atti)